“Vi porto al Settimo (GRATTA) CIELO”

Il sindaco di Settimo Torinese, Aldo Corgiat

"In pochi anni, penso cinque o sei, Laguna Verde sarà pronta".

Rassegna Stampa Italiana: Articolo comparso sul numero di Luglio 2008 della rivista PERO e pubblicata sul sito del comune di Settimo Torinese (formato PDF)


Intervista al Sindaco di Settimo Torinese, che sta per partire con la più grande rivoluzione urbanistica della nostra storia: sedici grattacieli da fare invidia a Manhattan, con punte oltre i duecento metri.
Lo fermeranno i benpensanti ecologici?

di Giovanni Monaco


Sindaco Corgiat, non ha paura che tentino di fermarla? Non crede che i bastoni tra le ruote di questo progetto che prevede sedici grattacieli, di cui uno da 215 metri, possano essere troppi?

Ne ho la certezza. So benissimo che ci sarà da faticare per portare a termine l’operazione: anche per questo abbiamo imposto tempi strettissimi alla macchina organizzativa che dovrà realizzarla. Già a fine anno vogliamo concedere i primi permessi di costruire. E presto s’eleveranno i primi grattacieli. In pochi anni, penso cinque o sei, Laguna Verde sarà pronta. 

Già, Laguna Verde: la Défense torinese. Il quartiere periferico che diventa mini Manhattan e s’impone nel contesto metropolitano, inventando una nuova centralità.

Per le caratteristiche generali, si legga il box nell’altra pagina. Qui basti sapere che l’affare comporta investimenti iniziali per 1,2 miliardi di euro e che il giro di denaro complessivo – alla fine – supererà i 3 miliardi.

Aldo Corgiat è il vulcanico sindaco della città della cintura, che tra le tante iniziative, ha partorito pure questa, certo l’unica per cui sarà ricordato ad imperitura memoria.

Un’idea affascinante, che segnerà l’urbanistica di tutta l’area metropolitana. Come l’avete strutturata?

“Ci sono delle linee guida, con le cubature e l’impostazione urbanistica dell’area, poi naturalmente dentro questi vincoli di massima esiste libertà espressiva per gli architetti che verranno coinvolti nella progettazione delle singole isole. Anche le altezze, stanti queste cubature, possono essere variabili. In ogni caso, ci tengo a dirlo, crescere in altezza e preservare a verde il suolo è un’idea ecologica, non cementificatoria”.

Ma tutti questi grattacieli… e che ci metterete li dentro?

“Intanto 8.000 nuovi abitanti per la nostra città e per la Torino metropolitana. Non è un’eresia, pensiamo che il capoluogo negli ultimi cinque anni ha costruito case per 64.000 persona. Quindi siamo in linea statistica. E poi tanta ricerca, abbiamo già contatti avanzatissimi con il politecnico e con un’Università straniera molto importante. Ovviamente ci saranno servizi, commercio, …”

Quali sono i privati coinvolti e quali possono essere i vantaggi per l’amministrazione pubblica?

“Di fatto gli operatori sono gli stessi proprietari delle aree. Tutti peraltro già in grado di per sé di fare operazioni del genere. Parliamo di Pirelli, Risanamento, Ifas, grandi aziende con grandi capitali, in alcuni casi già direttamente impegnate nel campo edile e immobiliare”.

Non a caso a Corgiat è venuta quest’idea. C’è già chi parla di speculazioni edilizie e simili piacevolezze. E’ pur vero, tuttavia, che si potevano fare in modo meno spettacolare, se quello fosse stato lo scopo principale. Ci si poteva far notare meno, magari con qualche terribile e anonimo palazzone, come si fa a Torino.

Viene davvero il piacevole sospetto che qui ci sia qualcosa di più, cioè la volontà di creare progresso.

In effetti vogliamo proprio portare avanti una grande operazione che segni in bene il territorio. Che cambi anche il voloto di Settimo, ma che evidentemente ha una valenza che va ben al di là della nostra cinta daziaria, quindi importante per tutta Torino e non solo”.

Non teme polemiche?

Guardi, il dibattito sulle altezze non mi affascina per nulla. Se vogliamo, discutiamo di compatibilità ambientale, di architetture che creano bellezza e vivibilità o meno, di contestualizzazione del paesaggio. Le polemiche innescate a Torino sul metro in più o in meno d’altezza mi paiono francamente ‘paesane’. Sono pronto a discutere con chiunque, purchè gli argomenti siano seri”.

Laguna Verde sarà un volano di sviluppo per la nostra metropoli?

“Come dicevo, sono consapevole che si tratta di un intervento non solo settimese. Ma è evidente che esiste un corridoio di sviluppo che va verso Milano e che noi ci troviamo proprio nel bel mezzo di questo corridoio. Gli interessi in gioco sono importanti e ne va del futuro di Torino e della sua cintura.

Arriverà la metropolitana fino a Laguna Verde?

“Abbiamo già interessato le Ferrovie per creare una stazione di treni regionali, sul modello della Rer parigina, proprio a Laguna Verde. Un’altra stazione sarà quella del centro di Settimo. Vere e proprie fermate che collegheranno questi ambiti al rest della metropoli”.

Per il vero metro si vedrà, ma visti i tempi torinesi è probabile che sarà solo la forza del nuovo insediamento a pretendere un prolungamento in questa direzione di qualche futurissima ed eventuale linea.

Scheda su Laguna Verde